LA SINDROME DEL GRANDE FRATELLO E I MAGNIFICI SETTE-COME ESSERE GENITORI IN UN TEMPO DIFFICILE

 

 

 

 

 

 

LA SINDROME DEL GRANDE FRATELLO E I MAGNIFICI SETTE-COME ESSERE GENITORI IN UN TEMPO DIFFICILE

262 pagune-293 note bibliografiche     ISBN 9798339933762 euro 15  II° edizione

 

Il libro scritto daL prof. Giuseppe R.Brera, uno dei più importanti studiosi al mondo dell’adolescenza, che ha teorizzato l’adolescentologia, come nuova disciplina che supera la frammentazione teorica con cui viene vista la persona dell’adolescente, ne illustra gli aspetti teorici ed applicativi a partire dalla prima infanzia, orientando l’essere genitori, fino all’adolescenza e dando suggerimenti concreti.

Il libro è dedicato ai genitori e a coloro che si occupano di adolescenti e dei giovani e ai medici.

Il lettore potrà comprendere la teoria dell’adolescenza centrata sulla persona e la kairologia, teoria interpretativa della natura umana, che si situa tra la filosofia e la psicologia.

Il libro è costruito sull’analisi della pandemia della “Sindrome del grande fratello” che ha contagiato e contagia adolescenti e adulti, illustrando i metodi pedagogici per eliminarla partendo dalla famiglia e dal rapporto genitori figli, con indicazioni pratiche.

Il libro, che valorizza la dimensione spirituale e cristiana della cultura occidentale,  presenta anche un’analisi delle determinanti culturali che influenzano gli adolescenti verso l’adattamento e non il cambiamento, e evidenzia gli attuali errori della Chiesa Cattolica, in Italia, che di fatto oggi, separando la fede dalla morale e eliminando in un pragmatismo relativista il necessario conflitto interno dell’adolescente, è alleata della Sindrome del Grande Fratello in quanto promuove “ Il fare per essere” e non “l’essere persona prima del fare”, con effetti devastanti a livello culturale e educativo, nella maturazione dell’adolescente e dei giovani.

Nell’appendice il lettore potrà trovare una trattazione profonda e giustificata dal punto di vista scientifico, della prevenzione della tossicodipendenza in tutte le sue prospettive e contesti con l’analisi dei motivi scientifici per cui la liberalizzazione della Cannabis è un crimine

Il libro ha 291 citazioni bibliografiche e note ed è una trattazione completa ai fini della formazione dei genitori,degli educatori, dei medici.

 

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20 % off   per le scuole e ex allievi scuola medica di Milano  o  invio gratuito su richiesta ( con donazione libera)

 

LA PERSONA DELL’ADOLESCENTE E LA MEDICINA CENTRATA SULLA PERSONA

 

 

 

307 pagine – Italiano e inglese – ISBN  9798337941318 Euro 30

Autore Giuseppe R.Brera ( a cura di)

Presentazioni di:

Piermario Biava, Giuseppe R.Brera, Flavio Della Croce, Richard Fiordo, Domenico Francomano , Vito Galante, Adriana Galvan, Paolo Garascia, Roy Kallivayalil, Mariangela Porta , Marco Pellegrini, Ettore Ruberti,  Claudio Violato, Stefano Zecchi

Atti del Congresso didattico del 1 Giugno 2024, tenutosi a Milano il I° Giugno 2024 con il Patrocinio dell’Università Ambrosiana, del CNR della Società Italiana di Adolescentologia e medicina dell’adolescenza,della World federation and Society of Adolescentology, dello World Health Committee

Gli atti riassumono i contributi ha riunito alcuni tra i più importanti esperti e docenti  in Adolescentologia nelle sue applicazioni cliniche e di counselling medico con l’adolescente, alla luce della paradigma corrente della Medcina la Medicina centrato sulla persona illustrato in modo magistrale dal suo teorizzatore, prof.Giuseppe R.Brera, anche curatore degli atti e capo-scuola dell’Adolescentologia e della Medicina centrata sulla persona nel mondo. Il Congresso ha presentato ancora una volta la necessità del cambiamento teorico e metodologico nell’affrontare i problemi degli a dolescenti che oggi,in modo partcolare, trae beneficio nelle sue applicazioni cliniche dal metodo clinico centrato sulla persona e dal Counselling Medico, che hanno dimostrato nella ricerca, un enorme risparmio di sofferenze  e costi sanitari, risparmando ricoveri, sooministrazione di farmaci, viste specialistiche.

Hanno dato un contributo significativo al Congresso di natura culturale il filosofo Stefano Zecchi, e lo storico Marco Invernizzi.

Il Congresso è stata occasione di presentare la proposta di nomination del prof.Mario Biava a premio Nobel della Medicina per la sua scopertacdel codice epigenetico e della possibilità di riprogrammare le gellule staminali, cambiando paradigma di terapia dei tumori , delle malattie neurologiche e di altre patologie.

Il libro è essenziale per comprendere l’importanza dell’adolescentologia e della Medicina centrata sulla persona nella teoria e nelle loro applicazioni cliniche e pedagogiche.

Dall’ introduzione del prof.Giuseppe R.Brera

La cultura della formazione al lavoro pedagogico, psicologico, medico con gli adolescenti è ancora oggi frammentata in teorie che separano in modo epistemologicamente sbagliato lo spirito (la domanda naturale  di senso della vita), il mondo simbolico affettivo e cognitivo e  le variabili biologiche, tre dimensioni in continua interazione e che la persona pilota, con le scelte che possono essere vere o false per il suo bene. Questa frammentazione e l’abolizione culturale dell’idea della verità oggettiva, non fa cogliere l’essenza della persona ed è alla base dei riduzionismi bio-tecnologici, psicologici, sociologici e spiritualisti, con conseguenze devastanti e patogenetiche, utili per il profitto e all’identità sociale dei ruoli professionali ma a scapito della salute degli adolescenti e in generale delle persone e di errori d’impostazione dei sistemi sanitari , dei corsi di educazione alla salute e della formazione dei medici. La Kairologia, ermeneutica della natura umana nata del 1993 e base della teoria dell’adolescenza centrata sulla persona e sostanza teleonomica della cambiamento di paradigma della Medicina, insieme al progresso interazionista delle scienze biologiche, sintetizzate dalla Medicina centrata sulla persona, ha permesso di unificare la teoria interpretativa dello sviluppo dell’adolescente e della natura della persona, dando un grande contributo alla consapevolezza  della  dignità trascendente  dell’uomo e della donna, che si realizza nella verità , nella libertà e nella consapevolezza della sostanza morale della natura umana in tutte le dimensioni, basata sulla verità oggettiva, rivelata da Dio per il bene dell’uomo alle persone intelligenti, la cui esistenza è confermata dalla scienza. Lo scopo di questo Convegno, introduttivo ai corsi della Scuola Medica di Milano dell’Università Ambrosiana, che ha nell’Adolescentologia e nella Medicina centrata sulla persona , eccellenze primarie pionieristiche nel mondo , è  partire con le idee chiare sull’identità della persona adolescente, oggi frammentata. La comprensione dell’essere persona e il metodo per   organizzarne la conoscenza è oggi imprescindibile dal metodo clinico,  a causa dell’interazione tra soggettività e reazioni biologiche oggi ancora erroneamente insegnato e applicato a causa della pandemia dell’analfabetismo epistemologico, e che deve partire dal “chi” e non dal “cosa” che rende il paziente oggetto solo di diagnosi clinico-biologica, come se non fosse coinvolto come soggetto nella patogenesi e nella guarigione. Nell’età adolescenziale e anziana , ma in ogni età quest’errore è devastante e iatrogeno e solo funzionale al profitto. L’essere  infatti viene prima di ogni “fare” e di ogni atto come ha insegnato S. Giovanni Paolo II°. Il relativismo pragmatista  diffuso anche in impensabili ambienti , non deve infettare l’insegnamento all’attività clinica ed educativa, “Kairos” per  migliorare la qualità dell’essere una persona realmente umana nell’educazione e nella cura. Il Convegno è  introduttivo al Congresso internazionale:” Assisi 2024-Person-centered health and the resilient adolescent.”.oggi spostato al 2025.

In questa conferenza avrò l’onore di presentare la candidatura da parte dell’Università Ambrosiana del prof. Mario Biava a premio Nobel della Medicina, per la sua scoperta del codice epigenetico e l’introduzione della riprogrammazione epigenetica delle cellule staminali che ha  cambiato il paradigma della terapia clinica, fondamentale nella terapia dei tumori e nelle malattie neuro-degenerative aprendo un nuovo tempo di applicazione e di ricerca  clinica  interazionista, secondo la Medicina centrata sulla persona

 

 

Indice

  1. Introduzione al Congresso. 7

Messaggio di saluto   del Ministro della Sanità  13

Prof. Dott. Orazio Schillaci 13

  1. Docenti e relatori 16
  2. PROGRAMMA.. 21
  3. La Medicina centrata sulla persona , paradigma della Medicina e delle Scienze della salute 27

4.1   Il cambiamento epistemologico della Medicina e il paradigma della Medicina centrata sulla persona  27

4.2.  Il rapporto medico paziente e il Metodo  clinico  centrato sulla persona  43

4.2.     The doctor- patient relationship and thePerson-centered clinical method   65

  1. Nomina del prof. Piermario Biava a premio Nobel 75

5.1 Il codice epigenetico e la riprogrammazione epigenetica delle cellule staminali : cambio di paradigma della terapia oncologica e delle malattie neuro-degenerative. 81

5.2  Lo studio sistematico del codice che organizza la vita: il codice epigenetico   83

5.3.     Le diverse attività di regolazione dell’espressione genica  operate dal codice epigenetico   85

5.4.  Un cambio radicale del paradigma scientifico. 87

  1. La bellezza e l’adolescenza. 97

7.La persona dell’adolescente. 100

  1. Why the teenage brain has an evolutionary advantage. 124

8.1     Perché il cervello dell’adolescente ha un vantaggio evolutivo   126

9.Gli adolescenti, la famiglia e i pari 134

10.Il rapporto con l’adolescente e Il Decalogo dell’Adolescentologo   154

  1. Il rapporto medico-adolescente e  il metodo clinico centrato sulla persona. 180

11.2 Presentazione di un caso clinico, trattato  con il metodo clinico centrato sulla persona e il counselling medico   184

  1. Il counselling medico nel lavoro clinico con adolescente. 200

13.Il counselling dell’adolescente in ospedale. 206

14.Adolescenza, significato della vita, ideali 214

  1. Antropologia della morale e della fede cristiana nell’adolescenza 227

     15.2Antropologia della morale cristiana. 237

  1. Anthropology of morality and Christian faith in adolescence 241
  2. La Charte Mondiale de la Santé- the World Health Charter  256
  3. Introduction to the XIII International Conference on Adolescentology  260
  4. Youth at risk: the antinomies of medical care for young people  in today’s USA   269
  5. Conclusione del congresso. 279

 

Il libro è ordinabile a editoria@editoriauniversitaambrosiana.it

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LA STRAGE DI FAMIGLIA DI UN ADOLESCENTE OMICIDA

 

Pubblichiamo quest’articolo del prof. Giuseppe R.Brera, Rettore dell’Università Ambrosiana e Presidente della Società Italiana di Adolescentologia e di Medicina dell’Adolescenza-Direttore della Scuola Medica di Milano

LA STRAGE DI FAMIGLIA DI UN ADOLESCENTE OMICIDA

Giuseppe R.Brera

La strage di Cesano Maderno dei genitori e del fratello compiuta da un adolescente deve trovare un’interpretazione che possa dare indicazioni preventive. L’adolescente era il figlio ottimale desiderato da molti genitori: bravo a scuola, bravo nello sport ma non abbiamo altre notizie, né altre notizie riguardo alla qualità dei rapporti con i genitori. L’immagine esterna della famiglia era ” normale”. Probabilmente si trattava di un adolescente sottomesso, obbediente alla volontà genitoriale senza critica, e i genitori probabilmente intrusivi nella sua vita, con uno stile famigliare controllato senza espressione emotiva dell’aggressività o di sentimenti positivi. Tuttavia queste sono solo ipotesi, ma possono spiegare l’esplosione aggressiva determinata da dinamiche inconsce. come una molla repressa che in un certo momento scatta. La dinamica inconscia disturbante è  leggibile nelle parole dell’adolescente che ha dichiarato di avere pensato nei giorni precedenti al delitto : Pensavo che uccidendoli avrei potuto vivere in modo libero,distaccandomi dalla famiglia, avrei otuto vivere in solitaria”  ” Da giorni sentivo un malessere”,  ” Mi sentivo un corpo  estraneo nella famiglia “. L’omicidio, come da confessione, è stato pre-meditato, non è stato un “raptus” e motivato da un desiderio di libertà. : “ Pensavo che uccidendoli avrei potuto vivere in modo libero, distaccandomi dalla famiglia avrei potuto vivere in solitaria”

Tenendo presente che dallo stile di vita il ragazzo era libero di fare la sua vita da adolescente, come molti, la dichiarazione permette di ipotizzare che il movente sia fantasmatico e dovuto alle dinamiche famigliari, solo in una prospettiva psicoanalitica che appare riduttiva.

Il primo oggetto dell’aggressione omicida è stato il fratello di 12 anni, colpito nel sonno e poi i genitori intervenuti. La prima scelta omicida può essere interpretata come motivata da una gelosia inconscia. Il fratello aveva preso il suo posto mentre lui, per la natura dell’età stava diventando autonomo, fatto che inconsciamente creava un conflitto. Il fratello potrebbe rappresentare la parte del sè dipendente che lui doveva far scomparire per essere autonomo, unitamente alla gelosia per il ruolo che aveva assunto il fratello nella famiglia, probabilmente oggetto d’attenzione di genitori probabilmente intrusivi. L’omicidio,  appare rivolto ai legami affettivi contro gli oggetti d’amore da cui l’adolescente in modo ambivalente cercava di liberarsi. Infatti dichiara ” Mi sentivo un corpo estraneo”. Questo appare incoerente con il desiderio naturale di autonomia in cui fantasmaticamente i legami affettivi con i genitori del bambino sono fatti morire , perché l’adolescente si senta libero di essere se stesso.. E’ importante approfondire un una prospettiva kleiniana, questa dinamica ambivalente, comune nell’adolescenza e responsabile dei moti aggressivi degli adolescenti nei confronti dei genitori e contemporaneamente del desiderio di non perderli come sicurezza , base affettiva e trampolino di lancio per l’autonomia. desiderata: il poter pensare e scegliere con la propria testa : fatto fondamentale per divenire persone libere e responsabili. La separazione affettiva dovuta alla maturazione cognitiva e psico-sessuale, come ogni separazione, (lutti, rotture di kegami affettivi ) produce nella natura umana una riedizione delle difese infantili dall’angoscia di abbandono che il neonato prova nei primi mesi di vita, che si manifestano in sensi di colpa persecutori che devono essere proiettati creando un oggetto esterno ostile, nemico. Questa dinamica, che prende il nome di “elaborazione schizoparanoide del lutto” (Franco Fornari 1966) è l’origine anche della guerra a cui la natura umana è condannata in quanto condannata alla morte, cioè alla rottura dei legami affettivi a meno che non accolga il cambiamento della natura del proprio essere persona rivelato e attuato da Gesù Cristo.( anche se la Chiesa ancora oggi non vuole approfondire l’aspetto antropologico della Redenzione). L’oggetto d’amore del bambino, il genitore, diventa così oggetto della proiezione dei fantasmi persecutori, un “capro espiatorio”, un nemico ostile dell’autonomia e al tempo stesso una necessità da conservarsi per la propria sopravvivenza. L’intensità di questi fenomeni dipende dalla qualità del rapporto dei genitori con il figlio/a adolescente. Se il genitore è intrusivo nella vita autonoma del figlio e gli chiude gli spazi,  ha paura dell’autonomia del figlio/a  perché ne ha paura di perdere l’affetto , ha paura di confrontarsi, non  è capace di dare una fiducia condizionata a un comportamento fondato sul  senso morale ( verità per il bene)  e la responsabilità individuale, ha paura di esercitare la propria autorità, anche punitiva se la fiducia nell’autonomia è delusa, allora le tensioni derivanti dalla dinamica inconscia dell’elaborazione schizoparanoica della separazione dall’oggetto d’amore infantile, possono divenire esplosive. Più è forte il peso del legame infantile, causato dalle paure del genitore, più il legame è ingombrante e puo’ motivare ad atti aggressivi. Se la famiglia è chiusa, con modalità relazionali controllate, non espressive dei sentimenti i cui i conflitti vengono sotterrati nell’inconscio (la molla) se l’adolescente non ha la possibilità di figure di adulti alternative le cose si aggravano. E’ probabile che la dinamica inconscia dell’omicidio abbia questa origine. La premeditazione confessata , se pur motivata come sopra, tuttavia permette di di evidenziare che un pensiero omicida non aveva creato alcun conflitto interno di natura morale, cioè l’assenza interna del “Dover essere per”, di natura super-egoica, che implica l’interiorizzazione di una figura paterna codificante e che di fatto, in questo modo protegge l’io (la coscienza) dall’auto-etero distruttività, come è stato il ruolo socio-analitico del Decalogo, codice e operazione semantica nella cultura che solo Dio, avrebbe potuto inventare per i suoi effetti protettivi del gruppo dal conflitto auto-tero distruttivo. Oggi l’assenza dell’insegnamento a memoria del codice morale primario da parte della Chiesa e il primato da essa data, contro i Padri (S.Agostino) al fare e non all’essere non permette il conflitto evolutivo necessario tra codice morale e soggettività. Questo aspetto, drammatico, va oltre il caso e corrisponde a un degrado culturale.

Il fatto non è stato certamente un “raptus psicotico”, tenendo presente la pre-meditazione e lo sforzo dell’adolescente di occultare le sue responsabilità. Gli psicotici ,infatti, non hanno tali difese dal loro comportamento.

 

A mio parere l’omicidio ha un origine  multifattoriale in diverse dimensioni  interconnesse:  , psicodinamica, spirituale, pedagogica,  neuro-biologica, culturale

 

  1. Le pulsioni aggressive sono comuni in ogni uomo, meno nelle donne a causa dell’influenza degli ormoni sul comportamento: il testosterone motiva all’aggressività ed è la base neurobiologica dell’aggressività nei maschi espressione delle difese dall’istinto di morte in cultura, che si esprime con i sensi di colpa inconsci da proiettarsi.

2.L’elaborazione schizo-paranoide della perdita del legame infantile in un sistema famigliare chiuso con legami affettivi molto vincolanti (es. doppi legami) e una paura dei genitori per l’autonomia del figlio.

  1. Assenza di un conflitto morale tra pulsioni soggettive e super-ego (il devo- per), che forse ha trovato in una figura paterna debole la sua sostanza psicodinamica.

Tuttavia l’assenza del conflitto dipende dalla mancanza di apprendimento nell’infanzia del “no” a comportamenti contro il bene, che nella nostra cultura trasmesso dal Decalogo mosaico. L’assenza dell’apprendimento nell’infanzia del Decalogo, come codice morale. base di ogni diritto,  non crea conflitto con le pulsioni soggettive e non permette lo sviluppo della coscienza responsabile: “ Il dover essere-per”. Il codice morale protegge inconsciamente dall’istinto di morte in cultura, cioè dai sensi di colpa persecutori. Purtroppo la Chiesa, l’organismo che trasmette questo “dover essere per il bene” ha completamente abrogato, oggi, alla funzione magisteriale-pastorale, fondata sulla unione tra fede-morale, che non possono essere separate e non chiede l’apprendimento a memoria del Decalogo nell’infanzia nella preparazione alla I° Comunione.

Il ragazzo risulta credente e quindi è passato da questa preparazione che ha sicuramente omesso l’apprendimento del Decalogo, non permettendo il conflitto evolutivo nell’adolescenza e la protezione della soggettività da istanze auto-etero distruttive.

Oggi la Chiesa non insegna più ai bambini il Decalogo a memoria, fatto che creava un imprinting neurobiologico che permetteva nell’adolescenza il necessario conflitto evolutivo tra “devo” e “sento”. Oggi il paradigma della Chiesa Bergogliana (eretico) è “ il fare viene prima dell’essere persona”, con una rottura con la pastorale dei Papi Giovanni Paolo II°, Benedetto XVI°, il cui risultato e’ la mancanza della capacità di assunzione della responsabilità, cioè del “rispondere” a un codice fondato sulla verità per il bene, di cui i primi principi sono contenuti nel Decalogo mosaico che afferma “ Il non uccidere”, “Onora tuo padre e tua madre”. Questo perdita della funzione magisteriale e pastorale della Chiesa è ben evidente nella lettera post sinodale di Papa Francesco,” Christus vivit” che raccomanda che  la Chiesa deve “accompagnare” l’adolescente nella crescita, non guidare l’adolescente verso la verità per il suo bene, (morale). Il fatto è scellerato per la cultura cristiana e a livello socio-analitico per la cultura umana. Questo papa ha infatti separato la fede cristiana dalla morale: un gravissimo errore. Il Grande filosofo Giulio Stefanini nella sua “Storia della Chiesa” ha scritto: “ Il cristianesimo è morale che si fa esistenza e esistenza che si fa morale” Una bellissima critica alla Chiesa di papa Francesco che oggi in Italia  è nel libro” L’eresia pragmatico-relativista della Chiesa di Papa Francesco”  di “ Ambrogio di Treviri” , sinonimo di un vescovo emerito francese, allievo del grande Emmanuel Suhard, vescovo di Parigi, negli anni 40, autore del bellissimo “ Agonia della Chiesa”.

  1. Insicurezza affettiva dei genitori e perdita della capacità dei genitori nell’infanzia di proibire, con il “no” e di punire la trasgressione , imponendo il rispetto del bambino per il genitore e insegnando al bambino e poi all’adolescente a conquistarsi le cose, e anche la stima e la fiducia del genitore, con un comportamento coerente con il codice morale. Oggi molti genitori, causa dei loro errori morali e psicologici, (esempio rottura delle famiglie), hanno sensi di colpa inconsci che cercano di espiare dicendo sempre “SI” alle richieste dei bambini e degli adolescenti.

Il genitore che sente il bisogno dell’affetto dei figlio non potrà mai essere un educatore, ruolo guida necessario nell’infanzia e nell’adolescenza.

5.Esposizione dei bambini e adolescenti a immagini di violenza sia di cronaca che di fantasia. L’impatto dei giochi virtuali di strage nell’infanzia e nell’adolescenza, hanno delle conseguenze deteriori, perché normalizzano inconsciamente l’omicidio. I genitori, invece di giocare con i figli alla playstation dovrebbero non farli entrare in casa. Una ricerca negli anni 70 documentava che nei bambini esposti a immagini di violenza, esempio giochi virtuali fondati sulla uccisione del nemico o film o TG con notizie di atti violenti, dopo 10 anni avevano comportamenti violenti. Non è casuale che poco prima della strage con coltello fatta dall’adolescente, vi siano stati episodi di stragi con coltello fatte da diversi soggetti, Inghilterra : strage di bambini, Solingen strage di passanti; Italia uccisione giovane donna, fatti ampiamente raccontati dai TG, con una normalizzazione mediatica e la stimolazione a processi d’identificazione per menti fragili. Oggi c’è in molte famiglie la pessima abitudine di mangiare vedendo i TG, chiudendo ogni possibilità di comunicazione e facendo introiettare con il cibo le notizie crudeli di cronaca, dalla guerra agli omicidi, che nei TG hanno il sopravvento, oggi. epigeneticamente e trovano nelle condizioni socio-culturali-psicodinamiche il loro innesto. L’assuefazione alla notizia, la fa diventare una normalità, anche imitabile.

Perdita del senso di soggezione nei confronti dell’autorità genitoriale. Questo rimanda anche al punto 4, e comporta l’accettazione e l’incoraggiamento da parte del genitore immaturo e impreparato, a eliminare con i figli uno spazio generazionale-relazionale, imponendo il rispetto. E’ la genesi del genitore ” amicone” o ” assente” o “intrusivo”. Questo deriva spesso dal fatto che il genitore ha dei sospesi con se stesso, nel senso che ha rinunciato alla auto-educazione ( che non finisce mai) fondata sulla naturale domanda presente nella natura umana del “ dover essere- per”. L’assenza di un codice morale interno del genitore, o una presenza rigida e ossessiva di questa,  trasmesso epigeneticamente dai propri genitori è all’origine della rinuncia al processo educativo dei figlio e a comportamenti da “amicone”, dovuto ai propri sensi di colpa inconsci. 7.Non valutazione e sotto valutazione dell’esistenza nell’uomo e fuori dell’uomo di un conflitto ontologico tra “bene” e “male”, tra “vita” e “ morte”, tra “vero e “falso”. L’abolizione di una dimensione spirituale (salute dell’anima) e di Dio, e quindi dal “ diavolo (parola oggi “non politicamente” corretta) è oggi diffusa. Invece la cultura e la natura sono dicotomiche. Eros e istinto di morte (Freud)sono presenti nella natura umana. L’istinto di morte è il padre dei sensi di colpa, da cui originano i fenomeni distruttivi e autodistruttivi e la sua origine è un mistero, fenomenologicamente. Robert Bresson in un bellissimo film degli anni 70 ” Il diavolo probabilmente”, di fronte all’efferatezza criminale di un giovane tossicomane, aveva scelto un titolo particolarmente evocativo di un’inspiegabile e misteriosa presenza negativa satanica che agiva nella sua vita. In effetti qualsiasi interpretazione psicoanalitica dei comportamenti omicidi e negativi umani, partendo dalla alterazione e dalla negazione della verità oggettiva, fenomenologicamente appaiono solo una punta di un iceberg in cui appare chiaro, solamente  l’esistenza di un conflitto tra Eros e Thanatos, che appare come una condanna a morte dell’uomo in conflitto con la proposta liberatoria di Gesù Cristo. L’esistenza di Thanatos, rientra nel mistero ontologico della natura umana che chiama l’uomo , se non altro, a domandarsi se vita e morte non abbiano degli attori dicotomici e nemici: Dio e il diavolo. Del resto è empirico il fatto che l’uomo non si è creato da solo, e che ciò che appare nasconde il suo essere ( Aristotele)e quindi è solo parte sensibile della realtà, che è l’essere il cui significato è il “logos”, la verità e che implica l’esistenza del contrario come “non essere” , fondato sul falso. L’idea trascendente di Dio e del diavolo, come origine della morte e del falso, non possono essere escluse dall’esistenza umana e da ogni sua manifestazione: pensieri sentimenti, comportamenti. L’idea di Dio, rivelata nel suo significato e nel suo fine da Gesù Cristo , di cui scriviamo ogni giorno la data di nascita, come cambiamento necessario della  natura umana, la cui fede è stata rivelata da lui steso come condizione per sottrarsi  alla morte, e oggi possiamo dire all’istinto di morte, chiedendo fiducia nella sua azione, redenzione, resurrezione dalla morte, non può essere esclusa dalla cultura dei vivi, escludendo gli stolti  e gli ignoranti, anche della scienza della inconscio. Questo significa che anche l’idea dell’esistenza di un avversario di Dio e dell’uomo non può essere esclusa dalla vita quotidiana e quindi dall’omicidio.dell’adolescente.

  1. Pandemia della “Sindrome del Grande Fratello(SGF) La SGF che ho identificato agli inizi del 2000, analizzando le esternazioni dei partecipanti al gioco televisivo che chiedeva ai coloro che volevano partecipare la rinuncia a un codice morale, è basata sull’interiorizzazione degli assunti, tra gli altri : “ la verità è ciò che io sento e/o penso”, “ Il fare viene prima dell’essere persona”, cioè di una verità oggettiva per il bene dell’uomo, la cui domanda è nella natura dell’uomo. In questo la Chiesa oggi si può considerare “un untore” di questa “peste” che ammorba le menti stolte e ignoranti e l’anima di miliardi di persone.
  2. Valore culturale della vita umana Gli omicidi bianchi in Ospedale nelle camere di sterminio ginecologico dove rinnegati della Medicina , ben tollerati dall’Ordine dei Medici, e voluti dallo stato, uccidono bambini nelle prime fasi della vita, con danni catastrofici alla salute mentale e biologica delle donne, le guerre in corso, gli omicidi diffusi di ogni genere, creano nella cultura delle dinamiche che si riflettono nel comportamento in adolescenti , che sono motivati, a causa dell’attivazione delle difese dall’istinto di morte, a divenire protagonisti attivi del cimitero nella cultura contemporanea. Come nel suicidio c’è un epidemia dei comportamenti aggressivi, anche omicidi che trovano innesto in strutture epigeneticamente predisposte.

In Africa, il valore della vita umana , essendo culture primitive e tribali, spesso islamiche, è molto meno sentito che nell’Occidente. La morte violenta e non violenta nell’ Africa sub-sahariana sono fatti normali.  Non è un caso che tutti gli ultimi accoltellamenti di cronaca siano stati compiuti da immigrati islamici. I fenomeni emotivi legati al comportamento sono trasmissibili epigeneticamente. L’Islam è una religione centrata sulla legge, appresa nell’infanzia e quindi neurobiologicamente strutturante il cervello emotivo e il comportamento, e pertanto ogni motivazione inconscia alla trasgressione genera sensi di colpa inconsci che cercano catarsi proiettiva che si esprime nell’aggressività anche omicida e che trova a livello di coscienza un garante nell’ambiguo testo coranico che incoraggia anche l’uccisione dell’infedele sentenzia la morte di chi si converte al cristianesimo. I sensi di colpa inconsci per le pulsioni erotiche attivate negli islamici dalla perdita del senso del pudore delle ragazze occidentali (spettacoli televisive-normalizzazione del tanga-bikini), possono esser d’innesto a dinamiche catartiche difensivo-aggressive, giustificate in senso religioso o a stupri.

Il mix tra epigenetica tribale e l’Islam è esplosivo e può essere un rischio attuale e futuro da non sottovalutare. Per questo è necessaria una piena consapevolezza culturale della diversità dei valori antropologici cristiani (persona-verità-amore-libertà-perdono) e islamici (legge-adattamento-subalternità dipendente- proiezione sensi di colpa-vendetta) .

I valori antropologici cristiani, in un Italia, soggetta a un flusso immigratorio costante dall’Africa e da altri paesi islamici, dovrebbero essere espliciti nella Costituzione e la base della cittadinanza.

10.Effetti comportamentali e psichiatrici dei vaccini mRNA anti COVID L’infiammazione del sistema nervoso centrale dalla continua sintesi delle proteine Spike dovuta ai vaccini mRNA anti-COVID  e delle molecole lipidiche shuttle dei vaccini mRNA hanno delle coseguenze neurobiologiche e pichiatriche descritte in letteratura che possono aver contribuito a una cofattorialità neurobiologica causante la strage.

 Bibliografia

1  Giuseppe R. Brera  la Sindrome del Grande Fratello e i Magnifici Sette : come essere genitori nei tempi difficili. Ed. Università Ambrosiana 2009-2024 (ultima   edizione (in pubblicazione)

 2.Giuseppe R.Brera L’adolescenza e il coraggio d’essere uomini e donne. Ed. Università Ambrosiana 2023

3.Giuseppe R.Brera (a cura di) La persona dell’adolescente e la Medicina centrata sulla persona. Ed. Università Ambrosiana 2024

4   Giuseppe R.Brera Il Tempo di Ulisse e il tempo di Penelope. I giovani italiani e la loro salute. Ed. Università Ambrosiana 2004 e-book

 5  Ambrogio di Treviri L’eresia pragmatico-relativista della Chiesa di Papa Francesco ( pubblicato in proprio)-2023

 6 Kim HJ, Kim MH, Choi MG, Chun EM. Psychiatric adverse events following COVID-19 vaccination: a population-based cohort study in Seoul, South Korea. Mol Psychiatry. 2024 Jun 4. doi: 10.1038/s41380-024-02627-0. Epub ahead of print. PMID: 38834668.

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